Vivere in studentato non è poi così male
Riflessioni e aneddoti sulla mia esperienza da fuori sede.
Nel momento stesso in cui ho compilato il bando di iscrizione per l’alloggio in studentato, la prima domanda che mi è parsa è stata: “Chissà dove andrò a vivere?”, ma onestamente in quel momento la mia unica preoccupazione era trovare un alloggio a Bologna.
Devo dire che non è stato facile all’inizio vivere con il rischio di non poter rientrare tra gli unici 5 posti riservati agli ITS, e per questo ringrazio anche i miei compagni che mi hanno lasciato la strada completamente spianata. Infatti, ad aver richiesto un posto in studentato, eravamo soltanto io e Beatrice della mia classe.
Paura, curiosità e adattamento
Inizialmente non ero esaltata all’idea di dover condividere un intero complesso di appartamenti e stanze per studenti, in quanto sono stata spesso condizionata dalle opinioni negative e dalle percezioni che gli altri avevano sugli studentati, anche se finchè non lo si vive non si può sapere com’è.
Molto spesso mi fanno domande del tipo “Ma è vero che non si può tornare tardi?” Spoiler: non è vero, puoi tornare all’orario che ti pare, in fondo non siamo in un convitto. Si, ci sono delle regole da rispettare, ma tutto nel limite del possibile.
Vivere in studentato sicuramente non è la stessa cosa del vivere in un unico appartamento: bisogna sapersi adattare, condividere (con tante, troppe persone) e ove necessario anche accettare cose di cui non si è assolutamente d’accordo.
Bice: amica, coinquilina e compagna di classe
Capelli ricci, curati e folti; dettagli poco importanti ma che identificano Beatrice (detta Bice) che è diventata prima mia compagna di classe, poi coinquilina e infine amica, anche se in realtà l’ordine delle cose ad oggi è esattamente l’inverso.
È strano pensare come le relazioni cambino a distanza di tempo, eppure la maggior parte delle volte ti ritrovi ad essere amico da un giorno all’altro, soprattutto in una convivenza con persone che fino a qualche momento prima erano sconosciute .
Anche in questo caso si può dire che mi sono dovuta adattare, dato che non ho scelto io con chi condividere la stanza doppia dello studentato, ma posso ritenermi più che fortunata ad aver trovato Bice. “Ma quindi state insieme h24 tutto il tempo?” ebbene si, ci sopportiamo e supportiamo a vicenda, ci sono momenti in cui spesso preferiremmo non vederci, ma soltanto perchè vorremmo vedere facce diverse dalle nostre.
Un’avventura positiva
Ad oggi sono esattamente un anno e 3 mesi che vivo in studentato e, nonostante manchino pochi mesi alla fine di questa “esperienza“, avverto già un senso di malinconia. Per quanto sia difficile ambientarsi, accettare le regole e soprattutto socializzare con gli altri, devo ammettere che è stata ed è tuttora una grande scoperta.
Non avrei mai pensato di trovarmi così bene con tantissimi altri coinquilini, alla fine è come se vivessimo tutti quanti insieme nello stesso appartamento, ma ciò che più lo studentato ha da offrire è l’enorme quantità di relazioni umane che se pur di passaggio ti lasciano qualcosa di indimenticabile.
Suggerimento di lettura
Se ti ha incuriosito l’argomento ti invito a leggere l’articolo di Marcello sulla sua esperienza da fuori sede a Bologna.
Io Lavoro In Corso: ci presentiamo
Io Lavoro In Corso è il blog degli studenti del McLuhan, corso its formativo della fondazione FITSTIC a Bologna. In questo articolo Martina Memoli ci racconta la sua esperienza da fuori sede in studentato.