Ciao a tutti i futuri studenti dell’Istituto Adriano Olivetti!
L’Erasmus è un’esperienza incredibile, ma non è tutto come appare su Instagram.
L’anno scorso ho avuto l’opportunità di fare il tirocinio a Malaga, in Spagna.
Ci sono alcune verità che solo chi l’ha vissuto davvero conosce. Ecco 5 cose che nessuno ti dirà mai (ma che ti torneranno utili)!
Quando sarà il momento di partire, potrai essere assegnato ad una qualsiasi città di destinazione, che potrebbe anche non entusiasmarti. Potresti non aver mai pensato di vivere in quella città, ma una volta arrivato, ti innamorerai della sua cultura, delle persone e soprattutto del cibo. Ti sorprenderai di come ogni angolo di essa possa diventare speciale.
Alla fine piangerai quando lascerai il piccolo bar sotto casa dove prendevi la tua birretta a € 1,50.
Conoscerai persone provenienti da ogni parte del mondo e ti sembrerà di aver trovato amici per la vita dopo tre birre e un locale con reggaeton, ma, a fine Erasmus, molti spariranno. Però ricorda che quei pochi che resteranno saranno preziosi e speciali!
Alcuni di loro sono quelli con cui ho vissuto e ho avuto la possibilità di conoscere meglio anche alcuni dei miei compagni di classe in tutte le loro sfumature.
Appena arrivati, le persone con cui vivi sono soltanto volti sconosciuti, ma bastano poche settimane per far sì che quei coinquilini diventino la tua famiglia. Noi eravamo in 6 in una casa con un solo bagno… ma poteva andare decisamente peggio!
C’è chi prende il ruolo di mamma che ti ricorda che bisogna buttare la spazzatura, chi il ruolo da fratello maggiore che ti dà consigli (anche pazzi), e chi il ruolo da zio matto con cui fare festa 🙂
I pasti diventano cene di famiglia e i film visti insieme diventano la vostra “tradizione serale”.
Forse in futuro non ti ricapiterà più di vivere con loro, ma resteranno per sempre parte dei ricordi più belli. In fondo, famiglia è dove trovi amore e comprensione… anche se viene servito con zucchine, friggitelli e musica techno a tutto volume!
All’inizio pensi di avere tutto sotto controllo, poi però arrivi, ti innamori di ogni angolo della città e all’improvviso le spese aumentano.
Avevi già messo in conto le varie spese del mese ma non quella gita in quel paesino sperduto. E l’aperitivo del venerdì diventa parte del tuo bilancio mensile 😉
Tornata a casa guardi il saldo del conto bancario e ti senti un po’ male, ma ogni volta che ripenserai al viaggio fatto insieme ai tuoi amici, non penserai a quanto hai speso, penserai al singolo momento vissuto!
Questo tipo di esperienza ti cambia come persona e alcune delle cose materiali che porti con te o che accumuli durante il viaggio (come vestiti e souvenir) non saranno più così significativi o utili una volta tornata.
Ad esempio, io ho comprato dei pantaloni tipici, di stile ispanico e durante il mio Erasmus li indossavo in molte occasioni. Ora stanno prendendo polvere nell’armadio.
E, alla fine, ti ritrovi a casa, ma il cuore è ancora là tra i viaggi improvvisati, le risate in cucina e le feste. La “sindrome da ritorno” è reale amici, e ti lascia con il desiderio di riempire la tua agenda di voli last minute. Ma tranquillo, è normale! Non è che puoi continuare a vivere a metà tra due mondi, anche se un po’ di nostalgia ogni tanto ti fa compagnia.
La buona notizia? Quei ricordi non se ne vanno mai, e saranno sempre lì pronti a farti sorridere ogni volta che ti troverai a pensare a quanto sarebbe bello tornare a fare il tour dei bar o fare colazione con gli stessi amici che hai lasciato indietro. Quindi sì, probabilmente tornerai alla realtà, ma sarai una versione più ricca di quella che sei partito.