INTERVISTA A ELISA LUCIA ONFIANI
Dal McLuhan a Milano
Dal corso McLuhan a Milano, Elisa è diventata uno dei volti più riconoscibili di MySecretCase.
Elisa Onfiani è content creator e storyteller per MySecretCase dal 2020 e negli anni è diventata uno dei volti dell’azienda, in particolare su Instagram, dove il brand conta oltre 750 mila follower.
Elisa ha frequentato il corso ITS McLuhan nel 2019 e proprio durante lo stage del secondo anno è nato questo rapporto lavorativo, che prosegue tuttora.
Questa intervista nasce con lo scopo di raccontare il corso visto da una ex-studentessa, per capire come il suo percorso atipico l’ha aiutata e come è nata la sua carriera.
Nel momento in cui sei uscita dalle superiori, quali erano i tuoi pensieri?
Avevi dubbi, ansie o al contrario eri molto sicura di quello che avresti voluto fare dopo il diploma?
Quando ho preso il diploma ho iniziato disperatamente a cercare un’università, perché si pensa che sia quasi un obbligo dopo aver frequentato un liceo. Non riuscivo però a trovare una facoltà che mi convincesse davvero.
Ho frequentato per un anno un’università privata di marketing e comunicazione a Imola, ma quando questa ha chiuso mi sono ritrovata nell’oblio. Era passato un anno, sentivo di averlo perso e mi ero ritrovata al punto di partenza.
È stato in questo momento che, grazie a mia madre che aveva visto la pubblicità online e a un mio amico che frequentava l’ITS a Mirandola, ho scoperto della loro esistenza.
In un primo momento, ho guardato tutti i vari corsi e alla fine sono arrivata a scegliere comunicazione e marketing digitale, il corso McLuhan.
Sono stata attratta dal fatto che durasse solo 2 anni, che trattasse argomenti che mi interessavano e che si mettessero anche in pratica gli insegnamenti ricevuti.
Possiamo quindi dire che ha avuto una grande importanza l’approccio pratico che si ha nei corsi ITS. La cosa che viene subito in mente è lo stage.
Come ti sei trovata quando è stato il momento di affrontare questa esperienza?
Il mio stage del primo anno si è svolto presso Sphaera, agenzia di comunicazione in provincia di Bologna, ed è stata la mia prima esperienza in questo ambito.
Mi occupavo di scrivere articoli e creare grafiche su Canva per le varie realtà seguite, dato che un’agenzia di comunicazione ha più clienti contemporaneamente.
Mi è piaciuto mettere in pratica ciò che ho imparato al corso, vedere tante cose e impararne di nuove.
Allo stesso tempo, questo stage mi ha dato modo di capire anche che cosa non mi piaceva: ai vari clienti, l’agenzia propone il suo stile di comunicazione, che viene poi applicato alle diverse aziende, mentre io cercavo qualcosa di diverso.
Questa esperienza è stata fondamentale per orientarmi nella scelta dello stage del secondo anno, in cui ho cercato un posto in azienda per mettermi alla prova e imparare a comunicare con i valori di quella realtà specifica.
A gennaio si è tenuto il colloquio con MySecretCase e dopo qualche complicazione dovuta allo scoppio della pandemia, che ha allungato i tempi, ho iniziato il mio secondo stage.
Quando ho cominciato ero davvero contenta, perché mi piaceva la comunicazione e questa esperienza in azienda era esattamente quello che cercavo.
Siamo in un paese che ancora fatica a comprendere le potenzialità del digitale.
Se dovessi trovarti a spiegare a qualcuno esterno all’ambiente il tuo lavoro e le opportunità che il mondo digitale può generare, su cosa ti concentreresti?
Credo che mi concentrerei sulla potenzialità che hanno il web e i social di far arrivare un messaggio a tantissime persone semplicemente attraverso uno schermo. Se si cerca qualcosa, lo si cerca su Google e bisogna essere bravi a farsi trovare.
Scrivere o creare contenuti visivi per i social o per il web, significa creare per un pubblico molto più ampio e puntare a farsi scoprire da chi altrimenti sarebbe più difficile da raggiungere.
Ad esempio, io ho scoperto MySecretCase tramite un post su Instagram.
Il tuo lavoro è composto da tante mansioni, che spaziano dalla scrittura di articoli, alla creazione di contenuti per i social, all’interazione con la community. Quanto reputi importante riuscire ad avere più competenze e unirle all’interno del proprio lavoro?
Penso che sia importante, anche se bisogna sempre essere in grado di concentrarsi su ciò che è il proprio lavoro.
Durante il mio percorso mi è capitato di avere tanti compiti diversi all’interno dello stesso ambito.
È importante saper fare più cose all’interno dello stesso campo, anche per avere una visione completa dell’azienda in generale.
Occuparsi di più cose è stimolante e utile per imparare a declinare i contenuti in vari modi, così da avere la possibilità di arrivare a più tipologie di pubblico, dato che non a tutti arriva lo stesso tipo di contenuto.
Qual è il tuo ricordo più bello legato al corso?
Mi sono trovata molto bene a livello di ambiente perché eravamo un gruppo unito. Ci siamo aiutati molto a vicenda, ci siamo divertiti e abbiamo affrontato insieme le sfide che ci siamo trovati davanti.
I ricordi più belli sono sicuramente legati ai compagni e al modo in cui vivevamo le cose.
Essere in classi da 20-25 alunni aiuta molto a formare un vero gruppo. Mi ricordo in modo molto positivo anche i progetti e tutte le presentazioni. Ora che non le faccio più devo dire che mi mancano, perché mettermi a cercare tutte le informazioni necessarie stimolava molto la mia creatività.
Per concludere, c’è un consiglio che ti senti di dare a una persona che si trova adesso a uscire dalle superiori o che magari si trova in una situazione di stallo in cui non ha chiaro che cosa fare dopo aver preso il diploma?
Se dovessi dare un consiglio direi a tutti che non è una corsa.
È importante rimanere tranquilli e se non si è sicuri non c’è nulla di male nel provare anche più strade. Se si sbaglia, si può sempre tornare indietro, cambiare e fare altro, con la consapevolezza che ogni esperienza fa maturare.
Credo che il FITSTIC sia un buon modo per sperimentarlo, perché comporta dello studio, ma non si basa solo su quello, offrendo infatti anche degli aspetti pratici che per me sono stati fondamentali.
Se non vi sentite sicuri si può puntare anche sulla durata, visto che parliamo di corsi biennali. In più, molti miei ex-compagni hanno trovato l’ispirazione per poi dopo iscriversi all’università perché questa esperienza li ha aiutati a conoscersi meglio.
Io stessa non escludo in futuro di poter tornare a studiare.
Non è mai troppo tardi e non serve mettersi pressione perché l’importante è iniziare e buttarsi, poi il resto arriverà a ruota.
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Io Lavoro In Corso: ci presentiamo
Io Lavoro In Corso è il blog degli studenti del McLuhan, corso ITS formativo della fondazione FITSTIC a Bologna.