Non ho bisogno di uno strumento musicale, quando è la vita a suonare le note migliori.
Così afferma Chiara Luzzana, nominata la sound-teller italiana dei grandi brand da Il Sole 24 Ore.
In un mondo sempre più legato all’immagine e alla dimensione visiva, Chiara Luzzana ha rivoluzionato il modo di concepire la comunicazione in ambito audio, trasformando il rumore in musica e risvegliando i sensi sempre più anestetizzati dall’odierna società frenetica.
Non solo pioniera, ma anche precorritrice nel campo del sound design, è in grado di creare esperienze sensoriali a 360 gradi. La sua empatia e sensibilità le permettono di cogliere l’essenza di un brand tramite la registrazione dei suoni che lo caratterizzano, e di tradurla in una melodia o in un’atmosfera sonora unica.
La poetica di Chiara Luzzana si basa sull’idea che il suono sia un linguaggio universale, in grado di evocare emozioni e sensazioni profonde, e che deriva da un bisogno di espressione del proprio Io. Ma da dove parte questa sua esigenza?
Quando ero ragazzina ho sofferto moltissimo la separazione dei miei genitori e ho fatto di tutto per riempire quel silenzio con il rumore. Suonavo le cose intorno a me. E quella che può sembrare una storia strappalacrime è diventata la rivelazione della mia vita.
Così nasce quella che diventerà non solo la sua più grande passione, ma anche il suo lavoro: da bambina comincia a suonare chitarra, clarinetto e pianoforte, ma nel metodo d’insegnamento musicale canonico qualcosa blocca la sua creatività. Così decide di rompere gli schemi imposti dalla notazione musicale, elaborando colonne sonore visionarie che sono un viaggio nell’anima e nella psicoacustica, approdando nel mondo della musica elettronica e sperimentale.
In questo modo, Chiara si avvicina al sound branding, una disciplina del marketing che utilizza il suono come strumento per costruire e rafforzare l’identità di un brand. Esso ha diverse declinazioni: jingle, sound logo, playlist musicali e altri elementi sonori distintivi che vengono associati a un particolare marchio.
Lei per prima firma le colonne sonore di importantissimi brand.
Per Lavazza registra suoni durante il processo di creazione della miscela, dalle piantagioni in Sud America fino all’arrivo dei chicchi di caffè nel porto di Genova e alla loro lavorazione a Torino, dando vita ad un jingle energico che richiama la passione e la forza del caffè italiano.
Con Nivea Chiara punta a far capire l’importanza della pelle di ogni individuo e realizza così un’installazione audio di cinque stanze “emozionali”: in ognuna i visitatori possono registrare il suono della propria pelle. Il risultato è una colonna sonora delicata e avvolgente, che richiama al tatto e alla sensazione di morbidezza.
Infine, per Swatch campiona quasi chirurgicamente il ticchettio di 2440 orologi, cercando di cogliere anche i suoni nascosti degli ingranaggi e di chi lavora alla loro produzione, sottolineando la meccanicità del processo e allo stesso tempo la manualità, l’arte e la precisione appassionata dei tecnici esperti e degli orologiai.
Il fascino dei mondi che ci apre Chiara Luzzana è solo uno dei molteplici esempi che ci dimostra che il marketing oggi sta diventando sempre più totalizzante e universale: punta a coinvolgere tutti e cinque gli organi di senso e si estende in ogni ambito della nostra vita quotidiana e non.
Una sola cosa rimane invariata: le emozioni, quelle che sono alla base della musica e della ricerca sul suono, a cui Chiara Luzzana ha dedicato la sua vita intera.