Questa è la storia di Massimo Giacchino e del suo metodo “Design Marketing” che lo ha portato a diventare un punto di riferimento nel suo settore.
Diventare freelance è un percorso arduo e molto lungo, fatto di sacrifici e sudore, che una volta completato porterà un sacco di soddisfazioni.
Ma quando decidiamo di diventare liberi professionisti da dove dobbiamo partire? Quali strategie dovremmo adottare? Quali fonti dovremmo consultare? Quali decisioni dovremmo prendere e quali sfide dovremmo superare?
A tutte queste domande ha risposto il nostro intervistato, Massimo Giacchino, un freelance che lavora nel mondo del digital marketing dal 2008, che ho conosciuto durante un convegno sul marketing digitale a Bologna.
Dopo una laurea in Scienze politiche e due master in Business Administration e Digital Marketing e Entrepreneurship, ho deciso di mettermi in proprio applicando al meglio le conoscenze acquisite, fino a coniare il mio metodo: il Design Marketing.
Sono sempre stato affascinato dal mondo dell’imprenditoria e delle startup, perché sono settori strettamente influenzati dalla mia più grande passione: il marketing.
È fondamentale, per fare impresa o per promuovere un prodotto, avere chiare le basi di questa materia: quali canali comunicativi e quale tecniche di vendita è meglio adottare, il posizionamento del brand, su quale pubblico si deve lavorare, come far conoscere la propria startup ecc…
Le sfide iniziali sono tante e vorrei darti alcuni consigli che mi hanno aiutato molto.
In primis ci vuole tanto entusiasmo, ovvero bisogna considerare tutte le sfide come opportunità. Fare le cose con passione e divertimento rende il gioco molto più facile.
Il secondo consiglio è essere costanti. Cercare di memorizzare i processi e trasformarli in abitudini, così da rendere minore lo sforzo mentale.
Il terzo consiglio è di rimanere sempre aggiornati. Sfruttando la nostra curiosità siamo capaci di scoprire i nuovi trend, strumenti e metodi che ci permetteranno di evolvere con il mercato.
L’ultimo consiglio è testare continuamente se stessi. Solo ponendoci davanti delle sfide sempre più complesse riusciremo a migliorarci.
Un ragazzo/a interessato/a a questo settore dovrebbe fare due cose in parallelo.
La prima è studiare cos’è il marketing e capire le terminologie specifiche, come posizionamento, segmentazione e analisi di mercato. Queste competenze si acquisiscono facilmente leggendo libri che trattano di business e marketing o articoli su blog specializzati.
La seconda riguarda l’utilizzo di internet e dei social network, per consultare tantissimo materiale gratuito o per iscriversi a newsletter, piuttosto che a dei corsi.
Fatte queste due cose sarà molto più chiaro il contesto, in cui andremo ad operare e si potrà scegliere con maggiore consapevolezza quale percorso di studi intraprendere.
Una cosa del mio lavoro, che ritengo molto importante e stimolante, è il cosiddetto “Learning by doing”, cioè formarsi testando le proprie capacità sul campo. Esistono molte piccole realtà o start up dove persone alle prime armi possono provare le proprie capacità.
Spesso queste figure hanno un’evoluzione formativa che va a pari passo con l’esperienza acquisita sul campo: non bisogna per forza essere esperti per iniziare a lavorare in questo settore.
Tuttavia, in questi casi la paura di sbagliare è tanta, ma l’agitazione e il nervosismo non devono prendere il sopravvento: bisogna pensare che ogni errore che faremo ci darà la forza per migliorarci.
Ho letto che utilizzi un metodo centrato sull’utente. Che significato dai a questa metodologia e come la applichi nel digitale?
Il marketing, come altre discipline, fa sempre più riferimento al concetto di “Human Centered”, ovvero capire i bisogni e le necessità delle persone in modo tale da metterli al centro, perché per definizione i mercati sono insiemi di persone.
Grazie a semplici strumenti digitali possiamo capire le diverse abitudini dei nostri potenziali clienti: cosa cercano su Internet, quali parole chiave utilizzano, come utilizzano i social, come condividono le informazioni e da quali informazioni sono attratti. Estrapolando questi micro-dati potremo creare un’efficace strategia di marketing: partire da una “micro” analisi, per raggiungere “macro” risultati.
La storia di Massimo è piena di spunti interessanti. Quali insegnamenti dovremmo fare nostri?
La prima cosa è l’identificazione di una passione che ci spinge oltre qualsiasi limite per ottenere il risultato a cui ambiamo.
Poi la seconda è la formazione continua perché il mondo digitale è sempre in evoluzione e presuppone che le persone al suo interno siano sempre aggiornate sulle nuove tecnologie e i nuovi sviluppi.
L’ultima è la creazione di un proprio punto di vista che rappresenta la gratificazione finale di un percorso difficile e pieno di sacrifici.